Ci sono mattine in cui, quando arrivo in ufficio alle 9.00, mi sento già stravolta.
Come se non ci fossi arrivata da casa dopo soli 15 minuti di tragitto in motorino, ma fossi sbarcata da un volo proveniente da Sidney con relativo fuso orario.
In realtà, il mio jet-lag non è altro che il risultato di un inizio di giornata più concitato del solito.
Dopo aver inseguito il nano per mettergli i pantaloni, col risultato di uno show acrobatico in cui cerco di infilare le sue gambe nelle aperture giuste, mentre lui salta e rimbalza sul lettone, è il momento dell'aerosol.
Non c'è miglior alleato di un cartone animato per tenerlo buono ma, sfortuna vuole, quello che trasmette Cartoonito, "no piace". Così, invece di lasciarlo, come speravo, da solo con l'aerosol e la tv (comportamento che mi costerebbe almeno 20 frustate dal team di SOS Tata), mi siedo con lui sul divano e gli racconto una storia mentre l'aerosol allontana la paura di un nuovo attacco d'asma.
A 10 minuti dall'ora in cui dovrei uscire di casa, sono ancora in camicia da notte e con dei capelli che solo Edward-Mani-di-Forbice pottebbe sistemare in tempo utile.
Corro a fare il letto e a vestirmi, ma arriva il segnale di una nuova emergenza, o di una minaccia: "Mamma mamma ...la faccio, la faccio".
Mi precipito a prendere il vasino pregandolo "Resisti!", ma non arrivo in tempo, e qualcosa non è stato trattenuto.
Mentre lo cambio, penso però ai progressi fatti: ora, almeno, mi avverte, anche se all'ultimo minuto.
Lo consegno cambiato e pulito e finalmente esco di casa: strada completamente bloccata, come spesso succede in questa città quando piove (anche se ha smesso di piovere).
Per fortuna in motorino, con i Queen nelle orecchie (Don't stop me now!) e nonostante l'asfalto bagnato, riesco a evitare in parte il traffico.
Timbro il cartellino con 6 minuti di ritardo.... colpa del traffico aereo tra Sidney e l'ufficio!
Nessun commento:
Posta un commento