Autogrill



Lo ammetto, sono una mamma un po' ansiosa, e quando viaggiamo devo sempre essere sicura che gli orari e le abitudini di mio figlio non vengano eccessivamente stravolti. 
Non per questo rinuncio, sia chiaro, ma devo essere super organizzata, pianificare controllando orari e distanze, e avere a disposizione tutto il necessario per risolvere crisi di sonno/fame/noia (per la cronaca: no, non partiamo per l’Amazzonia nè per il deserto… ma semplicemente per la Valtellina, 5 ore di auto al massimo).
Verso l’ora di pranzo, la scelta non può che cadere su un'area di sosta con un self-service che garantisca ampia scelta, perchè i semplici panini potrebbero non essere una soluzione valida a placare la mia ansia da prestazione (quando si ha avuto a che fare con un piccolo inappetente che per un paio di mesi ha deciso di scioperare senza prendere un grammo di peso, il momento del pasto diventa rilassato come una finale di Champions League). 
Così, davanti all'esposizione di svariati e colorati antipasti, primi, secondi e quant'altro, provo a chiedere al diretto interessato cosa lo attiri di più.
La risposta decisa è “pesce”! 
Ottimo, vedo tre o quattro tipi di pesce a disposizione. 
Nel dubbio, mi faccio fare un piatto con un assaggio di tutti. E, sempre nel dubbio, prendo anche la pasta al ragù, gli gnocchetti verdi burro e formaggio e il risotto mantecato con un po’ di rucola. Spendo l’equivalente di una cena per due in un ristorante di lusso…
Il piccolo gourmet, al primo assaggio di pesce, decreta: “no piace quetto”. 
Ovvio, non si tratta della sogliolina bollita o dell’orata al forno che mangia a casa, ma di salmone, nasello e triglia quasi gelidi coperto di aromi forse allo scopo di nasconderne il vero sapore.
Dopo qualche tentativo, non riuscendo a convincerlo, rinuncio e decido di mangiarlo io. Non posso dargli torto...
Provo con la pasta: il risultato è praticamente identico, e il piatto tocca a mio marito.
Dopo due cucchiaini di risotto e tre di gnocchi (almeno qualcosa ha mangiato, è il mio pensiero autoconsolatorio) scopre le bustine di grissini. All’annuncio “Io voio ghissini!” ne fa fuori 3 pacchettini con l’entusiasmo che ho avuto io al primo assaggio di Nutella. 
Con il vasetto di frutta che avevo in borsa, il pranzo è risolto.
Io e mio marito, per fare onore al conto stratosferico, finiamo gli avanzi ormai freddi…

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