Insonnia

Ci sono sere in cui non riesco a finire il secondo episodio di una serie TV, per quanto avvincente, perché mi si chiudono gli occhi, e a stento riesco a terminare il capitolo del libro che sto leggendo senza crollare nel sonno.

Altre sere, apparentemente senza motivo, rimango a letto incapace di addormentarmi, di lasciarmi andare tra le braccia di Morfeo, tenuta sveglia da una angoscia latente e da una strisciante elettricità che mi scorre sottopelle.

Non so trovare una causa specifica. 
Basta un pensiero sbagliato, l'ansia per il nano grande che ogni mattina attraversa da solo la strada in cui le strisce pedonali sono costantemente ignorate da automobilisti e motociclisti, il lungo elenco di cose da fare o ricordare che incombe, la solita rassegnata insoddisfazione per la mia vita lavorativa, il bucato che non ho avuto tempo di stirare o la spesa che non ho avuto tempo di fare.

In quelle sere, o notti, i muscoli non si rilassano, gli occhi bruciano dalla stanchezza ma il mio cervello non si spegne, non si quieta, non si assopisce.
E non ci sono, finora, soluzioni. 

Resterò rannicchiata a letto, leggerò fino a farmi bruciare gli occhi, arriverò a piangere per la frustrazione, ma la sveglia delle 7:00 mi troverà vigile e stravolta, completamente priva di energie per affrontare la giornata.
Forse, per trovare la soluzione, dovrei prima trovare la causa. 
Nel frattempo, penso alle occhiaie sempre più profonde e alla lucidità che non avrò domani per affrontare una lunga giornata e una - spero breve - serata.

Nessun commento:

Posta un commento