Dopo una giornata passata a cucinare, spacchettare, apparecchiare e sparecchiare, nonché ovviamente mangiare, stasera ho deciso di mettere fine alla confusione con Pomi d'ottone e manici di scopa.
Film che ho sempre adorato, ma disgraziatamente ho visto, su un altro canale, un altro film senza rivali: Via col Vento. Perciò, non senza uno strisciante senso di colpa, ho abbandonato i nani sul divano davanti a incantesimi, conigli e letti volanti, e con la scusa di riordinare mi sono rintanata in cucina da Miss Rossella.
Questo film, e soprattutto la sua protagonista, è stato un pilastro della mia infanzia, quando per tollerare la noia di interminabili aerosol avevo il permesso di guardarlo in videocassetta. Anzi, in due videocassette, perché era talmente lungo che su una sola non ci stava!
A distanza di anni (mi rifiuto di dire quanti...) la mia ammirazione per Rossella è immutata: bella, ostinata, capricciosa, testarda fino alla rovina. Così come l'antipatia per Melania, così buona, ingenua e altruista da risultarmi odiosa, e l'avversione per Ashley: non capirò mai cosa ci trovasse Rossella, in quanto a fascino non c'è nemmeno paragone con Rhett Butler.
È buffo che nel corso della mia vita certi sentimenti siano rimasti immutati e così vividi, come il senso di vicinanza ed empatia per Miss O'Hara, l'ammirazione per la sua coerenza con sé stessa, la sofferenza per le sue sventure.
Ops, l'isola di Naboombu mi aspetta. Domani è un altro giorno...
Buoni propositi
Ho l'abitudine, alla fine dell'anno, di stilare un elenco di buoni propositi per quello in arrivo. Sono quasi sempre gli stessi, e vengono immancabilmente disattesi: mettermi a dieta, essere più gentile e diplomatica, non dire parolacce...
Questo ultimo periodo dell'anno mi ha particolarmente provata, e non ho la forza di fare promesse che so già di non poter mantenere. Non per questo voglio rinunciare a pormi un obiettivo ambizioso: il mio buon proposito per il 2020 è il coraggio.
Coraggio di rinunciare ai rapporti fasulli, tenuti in piedi solo per forma o educazione.
Coraggio di ammettere che non sempre ce la faccio a fare tutto da sola. Coraggio di chiedere aiuto senza aspettare che mi venga offerto.
Coraggio di dire "non posso", "non mi va", "non riesco", "non mi piace".
Coraggio di fare delle scelte impopolari, coraggio di mettermi al primo posto ogni tanto.
Coraggio di abbracciare e dire "ti voglio bene".
Coraggio di fare finalmente pace con me stessa.
...quasi quasi torno alla dieta e alle parolacce!
Questo ultimo periodo dell'anno mi ha particolarmente provata, e non ho la forza di fare promesse che so già di non poter mantenere. Non per questo voglio rinunciare a pormi un obiettivo ambizioso: il mio buon proposito per il 2020 è il coraggio.
Coraggio di rinunciare ai rapporti fasulli, tenuti in piedi solo per forma o educazione.
Coraggio di ammettere che non sempre ce la faccio a fare tutto da sola. Coraggio di chiedere aiuto senza aspettare che mi venga offerto.
Coraggio di dire "non posso", "non mi va", "non riesco", "non mi piace".
Coraggio di fare delle scelte impopolari, coraggio di mettermi al primo posto ogni tanto.
Coraggio di abbracciare e dire "ti voglio bene".
Coraggio di fare finalmente pace con me stessa.
...quasi quasi torno alla dieta e alle parolacce!
Tutto bene, signorina?
Crollo emotivo, esaurimento nervoso, attacco di panico... non so di cosa si tratti, non sono un medico, posso solo sperare che la tachicardia, il respiro affannato e le crisi di pianto passino al più presto, anche se so che non sarà così, se non prendo provvedimenti.
Perché se chiusa a chiave in bagno posso dare sfogo al malessere che mi avvolge e mi soffoca, nessun segnale di debolezza può uscire fuori da quella porta.
Perchè chi si ferma è perduto, e a poco servono i soliti banali consigli come "dai, riposati, lo farai domani", se significa che domani dovrò fare il doppio, o "perché non ti fai aiutare?" se non posso permettermelo, nemmeno in termini di tempo, se 4 giorni a settimana su 5 devo andare a recuperare i nani a calcio, a catechismo, dalla nonna, e l'unico giorno che avanza esco dal lavoro talmente tardi che trovo aperti solo i supermercati H24.
La parola d'ordine è resistere, a costo di avere gli occhi lucidi quando rispondi a una domanda tanto banale come "Come va?" posta da una mamma a una festa di compleanno, a costo di sorridere anche quando vorresti solo buttarti sul letto e spegnere la luce.
Fino a quando una mattina ti farmi a fare il pieno allo scooter e il benzinaio, con la premura e il tono dolce di un papà, mi chiede se la mia giacca non sia troppo leggera, visto che le temperature si sono bruscamente abbassate: "si copra, non è che prende freddo?"
E, scrutando il mio sguardo, osa aggiungere: "Va tutto bene, signorina?"
Grazie... in particolar modo per quel signorina, che aiuta sempre l'autostima.
Perché se chiusa a chiave in bagno posso dare sfogo al malessere che mi avvolge e mi soffoca, nessun segnale di debolezza può uscire fuori da quella porta.
Perchè chi si ferma è perduto, e a poco servono i soliti banali consigli come "dai, riposati, lo farai domani", se significa che domani dovrò fare il doppio, o "perché non ti fai aiutare?" se non posso permettermelo, nemmeno in termini di tempo, se 4 giorni a settimana su 5 devo andare a recuperare i nani a calcio, a catechismo, dalla nonna, e l'unico giorno che avanza esco dal lavoro talmente tardi che trovo aperti solo i supermercati H24.
La parola d'ordine è resistere, a costo di avere gli occhi lucidi quando rispondi a una domanda tanto banale come "Come va?" posta da una mamma a una festa di compleanno, a costo di sorridere anche quando vorresti solo buttarti sul letto e spegnere la luce.
Fino a quando una mattina ti farmi a fare il pieno allo scooter e il benzinaio, con la premura e il tono dolce di un papà, mi chiede se la mia giacca non sia troppo leggera, visto che le temperature si sono bruscamente abbassate: "si copra, non è che prende freddo?"
E, scrutando il mio sguardo, osa aggiungere: "Va tutto bene, signorina?"
Grazie... in particolar modo per quel signorina, che aiuta sempre l'autostima.
La saggezza dei bambini
Ferie iniziate da un giorno, non resisto e accendo il cellulare aziendale per controllare la posta elettronica. Ho una questione in sospeso, e io non sopporto le questioni in sospeso. Non quieto finché non è tutto a posto.
Mi ero ripromessa di staccare ma proprio non riesco a non pensare a quel problema a cui devo trovare al più presto una soluzione.
Appena compaiono i messaggi da leggere, il mio umore cambia immediatamente e stride in modo evidente con la pace e la vista di abeti maestosi che ho davanti, subito fuori dalla grande finestra della casa di montagna.
Il nano grande mi guarda borbottare con aria corrucciata, preoccupata e contrariata. Mi chiede se abbia problemi con il lavoro, ormai lo sa... riconosce i sintomi!
Gli spiego con parole semplici la situazione, la difficoltà che ho nel risolverla e la preoccupazione che questo mi provoca.
Dopo aver riflettuto qualche istante mi chiede: "Ma ti hanno cancellato le ferie?"
"No amore, sono in ferie come stabilito."
"E allora non puoi fare davvero le ferie e lasciare che se ne occupi chi è in ufficio?"
Teoria inattaccabile...
Mi ero ripromessa di staccare ma proprio non riesco a non pensare a quel problema a cui devo trovare al più presto una soluzione.
Appena compaiono i messaggi da leggere, il mio umore cambia immediatamente e stride in modo evidente con la pace e la vista di abeti maestosi che ho davanti, subito fuori dalla grande finestra della casa di montagna.
Il nano grande mi guarda borbottare con aria corrucciata, preoccupata e contrariata. Mi chiede se abbia problemi con il lavoro, ormai lo sa... riconosce i sintomi!
Gli spiego con parole semplici la situazione, la difficoltà che ho nel risolverla e la preoccupazione che questo mi provoca.
Dopo aver riflettuto qualche istante mi chiede: "Ma ti hanno cancellato le ferie?"
"No amore, sono in ferie come stabilito."
"E allora non puoi fare davvero le ferie e lasciare che se ne occupi chi è in ufficio?"
Teoria inattaccabile...
8 marzo
Pur non considerando l'8 marzo una data "da festeggiare" e non avendo mai espresso, finora, un'opinione su questa ricorrenza, oggi voglio farlo.
Voglio esprimere la mia rabbia e la mia delusione per tutte le volte che sono stata aggredita verbalmente da uomini sconosciuti solo per aver chiesto di spostare una giacca o essermi fermata a un semaforo: sono certa che se fossi stata un uomo, magari ben piazzato, non lo avrebbero fatto.
Per tutte le volte che qualcuno mi ha fatto pesare di essere troppo truccata, o troppo poco (decisamente più spesso!), avere tacchi troppo alti o non averli affatto: scommetto che a nessun uomo è mai successo.
Sono delusa perché a ogni colloquio di lavoro fatto nella mia vita, e le dita di entrambe le mani forse non bastano per contarli tutti, mi è stato chiesto se avessi intenzione di sposarmi, fossi sposata, avessi figli o intendessi averne: sono quasi sicura che a nessun uomo vengano poste queste domande.
Per tutte le volte che l'aspetto è stato un metro di giudizio, per tutte le volte che mi sono sentita dire che "noi donne non capiamo niente di calcio" o di altro argomento a piacere e quindi non possiamo esprimere un'opinione (e non succede come in Rai, dove si viene pubblicamente rimproverati).
Tenetevi le mimose, i cioccolatini e i post melensi, e portateci una sola cosa: RISPETTO.
Per tutte le volte che qualcuno mi ha fatto pesare di essere troppo truccata, o troppo poco (decisamente più spesso!), avere tacchi troppo alti o non averli affatto: scommetto che a nessun uomo è mai successo.
Sono delusa perché a ogni colloquio di lavoro fatto nella mia vita, e le dita di entrambe le mani forse non bastano per contarli tutti, mi è stato chiesto se avessi intenzione di sposarmi, fossi sposata, avessi figli o intendessi averne: sono quasi sicura che a nessun uomo vengano poste queste domande.
Per tutte le volte che l'aspetto è stato un metro di giudizio, per tutte le volte che mi sono sentita dire che "noi donne non capiamo niente di calcio" o di altro argomento a piacere e quindi non possiamo esprimere un'opinione (e non succede come in Rai, dove si viene pubblicamente rimproverati).
Tenetevi le mimose, i cioccolatini e i post melensi, e portateci una sola cosa: RISPETTO.
Shantaram
Per una sorta di compensazione divina, pensavo di aver già dato tutto nel primo mese dell'anno: due ricoveri, otite, gesso, mi erano sembrati un inizio sufficientemente sfigato per pensare di poter vivere di rendita per qualche settimana.
Invece no, è iniziata la fase "parassiti da asilo". Perché non provare la disgustosa ebbrezza degli ossiuri?
Ho perfino compatito la mia amica alle prese con i pidocchi, convinta che quelli fossero comunque la peggiore maledizione possibile.
E così, dopo soltanto una settimana, la mia superbia è stata punita e la nemesi è arrivata puntuale e spietata: pidocchi anche per noi!
Tra una lavatrice e un trattamento, spero di non aver fatto un impacco di Vermox sulla testa dei nani e di non aver somministrato l'antipidocchi per bocca...
Mancano la febbre gialla, le rane e le cavallette, e anche febbraio è andato.
Ormai neanche gli slum indiani mi spaventano.
Invece no, è iniziata la fase "parassiti da asilo". Perché non provare la disgustosa ebbrezza degli ossiuri?
Ho perfino compatito la mia amica alle prese con i pidocchi, convinta che quelli fossero comunque la peggiore maledizione possibile.
E così, dopo soltanto una settimana, la mia superbia è stata punita e la nemesi è arrivata puntuale e spietata: pidocchi anche per noi!
Tra una lavatrice e un trattamento, spero di non aver fatto un impacco di Vermox sulla testa dei nani e di non aver somministrato l'antipidocchi per bocca...
Mancano la febbre gialla, le rane e le cavallette, e anche febbraio è andato.
Ormai neanche gli slum indiani mi spaventano.
Pollyanna chi?!
Il nuovo anno è appena iniziato e dopo meno di un mese ho esaurito il mio già scarso spirito pollyannesco. Non so se questo termine esista... intendo quel fastidioso ottimismo, di cui sono naturalmente priva, che di fronte alle sfighe quotidiane - perché almeno una al giorno ci deve essere - ti fa vedere comunque il lato positivo delle situazioni. Tipo queste.
Capodanno: influenza intestinale del nano piccolo. La parafarmacia nel paese di montagna dove siamo in vacanza non ha i farmaci che stupidamente non ho incluso nel beauty case straripante di antistaminici e antipiretici, così lascio 60€ nella farmacia della località più vicina. Vabbè, c'è di peggio.
Tre giorni dopo: influenza intestinale della mamma - cioè la sottoscritta. Vabbè, così mi metto a dieta dopo che mi sono strafogata senza ritegno dalla vigilia di Natale all'altro ieri.
Un giorno dopo: influenza intestinale del nano grande. Vabbè, ora ho un arsenale di fermenti lattici e altri medicinali utili, il mio investimento in farmacia non è stato sprecato.
Una settimana dopo: nano piccolo dolorante dopo una parata, non si è capito se abbia preso la palla o direttamente il piede di suo fratello. Pronto soccorso, dito medio rotto, 24 giorni di gesso. Vabbè è solo una piccola frattura e tra meno di un mese sarà come nuovo.
Due settimane dopo: nano grande con gastroenterite, rischio disidratazione, pronto soccorso e ricovero fino al giorno dopo. Vabbè, in meno di 24 ore lo hanno rimesso in sesto.
Mezza giornata dopo: nano piccolo con broncospasmo, gita al pronto soccorso, rilasciati alle 2 del mattino. Sarcasmo della dottoressa che, nel dimetterci, mi chiede se abbia soltanto questi due figli o se ci sia il rischio di vederne arrivare altri... Vabbè, prendiamola in ridere...
Due giorni dopo: nano piccolo con forte dolore all'orecchio, ennesima notte in bianco, gita dalla pediatra e 10 giorni di antibiotico. Vabbè tra pochi giorni starà meglio.
Doveva solo andare a vedere la scuola elementare in cui andrà a settembre, non ci teneva nemmeno tanto...
Dovevamo solo andare via per il weekend, non ci tenevo nemmeno tanto...
Pollyanna, io ho dato il massimo, le prossime sfighe sono tue, tiè 🤘
Capodanno: influenza intestinale del nano piccolo. La parafarmacia nel paese di montagna dove siamo in vacanza non ha i farmaci che stupidamente non ho incluso nel beauty case straripante di antistaminici e antipiretici, così lascio 60€ nella farmacia della località più vicina. Vabbè, c'è di peggio.
Tre giorni dopo: influenza intestinale della mamma - cioè la sottoscritta. Vabbè, così mi metto a dieta dopo che mi sono strafogata senza ritegno dalla vigilia di Natale all'altro ieri.
Un giorno dopo: influenza intestinale del nano grande. Vabbè, ora ho un arsenale di fermenti lattici e altri medicinali utili, il mio investimento in farmacia non è stato sprecato.
Una settimana dopo: nano piccolo dolorante dopo una parata, non si è capito se abbia preso la palla o direttamente il piede di suo fratello. Pronto soccorso, dito medio rotto, 24 giorni di gesso. Vabbè è solo una piccola frattura e tra meno di un mese sarà come nuovo.
Due settimane dopo: nano grande con gastroenterite, rischio disidratazione, pronto soccorso e ricovero fino al giorno dopo. Vabbè, in meno di 24 ore lo hanno rimesso in sesto.
Mezza giornata dopo: nano piccolo con broncospasmo, gita al pronto soccorso, rilasciati alle 2 del mattino. Sarcasmo della dottoressa che, nel dimetterci, mi chiede se abbia soltanto questi due figli o se ci sia il rischio di vederne arrivare altri... Vabbè, prendiamola in ridere...
Due giorni dopo: nano piccolo con forte dolore all'orecchio, ennesima notte in bianco, gita dalla pediatra e 10 giorni di antibiotico. Vabbè tra pochi giorni starà meglio.
Doveva solo andare a vedere la scuola elementare in cui andrà a settembre, non ci teneva nemmeno tanto...
Dovevamo solo andare via per il weekend, non ci tenevo nemmeno tanto...
Pollyanna, io ho dato il massimo, le prossime sfighe sono tue, tiè 🤘
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