8 marzo


Pur non considerando l'8 marzo una data "da festeggiare" e non avendo mai espresso, finora, un'opinione su questa ricorrenza, oggi voglio farlo. 
Voglio esprimere la mia rabbia e la mia delusione per tutte le volte che sono stata aggredita verbalmente da uomini sconosciuti solo per aver chiesto di spostare una giacca o essermi fermata a un semaforo: sono certa che se fossi stata un uomo, magari ben piazzato, non lo avrebbero fatto.
Per tutte le volte che qualcuno mi ha fatto pesare di essere troppo truccata, o troppo poco (decisamente più spesso!), avere tacchi troppo alti o non averli affatto: scommetto che a nessun uomo è mai successo.
Sono delusa perché a ogni colloquio di lavoro fatto nella mia vita, e le dita di entrambe le mani forse non bastano per contarli tutti, mi è stato chiesto se avessi intenzione di sposarmi, fossi sposata, avessi figli o intendessi averne: sono quasi sicura che a nessun uomo vengano poste queste domande.
Per tutte le volte che l'aspetto è stato un metro di giudizio, per tutte le volte che mi sono sentita dire che "noi donne non capiamo niente di calcio" o di altro argomento a piacere e quindi non possiamo esprimere un'opinione (e non succede come in Rai, dove si viene pubblicamente rimproverati).
Tenetevi le mimose, i cioccolatini e i post melensi, e portateci una sola cosa: RISPETTO.

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