Spinta dai racconti entusiastici di altre mamme, ho deciso di iscrivere mio figlio al Corso di Acquababy (0-3 anni).
Lunedì, l'unico pomeriggio disponibile, ho recuperato il nano all'asilo e siamo andati a iscriverci.
Entrare nella struttura è un po' come atterrare a Sharm El Sheik partendo da Malpensa in inverno: uno schiaffo caldo in piena faccia!
All'esterno pochi gradi, vento tagliente di tramontana, giacca pesante e sciarpa; all'interno il clima di un hammam, un caldo umido che invita allo spogliarello immediato.
L'iscrizione dura più del previsto. Non so per quale motivo, devo ripetere almeno cinque volte indirizzo e data di nascita, cadendo poi sulla domanda che avrei dovuto aspettarmi: ha il certificato medico rilasciato dalla pediatra? Ovviamente no.
La receptionist legge la disperazione nei miei occhi... non posso tornare a casa dopo 20 minuti a sudare davanti al bancone. Clemente, ci rilascia comunque un bracciale magnetico giallo e gommoso, su cui sono "caricate" docce e phon, che il nanetto vuole subito mettere al polso, orgoglioso come se indossasse un Rolex.
Riuscire a utilizzarlo anche per passare dal tornello, appoggiandolo nel punto giusto, è un'impresa, ma ignoro le mamme impazienti dietro di me e alla fine il nano riesce ad aprire con il suo "brassaletto magico".
Mentre la temperatura sale, e dal Mar Rosso siamo passati alla foresta amazzonica, raggiungiamo gli spogliatoi. Mi accorgo subito di essere molto meno organizzata delle altre mamme, perchè mi mancano:
- bagnoschiuma e shampoo per me
- elastico per legarmi i capelli
- ciabatte e cuffia per il piccolo nuotatore
- sufficiente prontezza per impedirgli di raccogliere dal pavimento tutti i capelli che trova (bleah!)
- sufficiente velocità nel cambiarmi mentre lui si arrampica sui fasciatoi
Dopo 10 interminabili e accaldati minuti, in cui il nanetto ha chiesto a tutti i presenti "Co' ti chiami?" e ha commentato ad alta voce accappatoi e ciabatte altrui, siamo finalmente pronti!
La maestra Miriam ci accompagna alla piscina, e mentre appendo il mio accappatoio all'attaccapanni, vedo il nano che entra disinvolto in acqua con il suo addosso.
Per fortuna viene placato prima che si immerga del tutto.
La "lezione" vola via veloce tra grande entusiasmo e alcuni momenti di terrore quando viene lasciato solo a galleggiare coi braccioli per la prima volta, ma in complesso si diverte tanto che non vuole più uscire dall'acqua.
Ma il bello deve ancora venire... la doccia.
Mentre gli altri bambini si fanno lavare senza fare una piega, il mio urla e tenta più volte la fuga, rischiando di volare sul pavimento bagnato e di suggerire a qualcuno di chiamare il Telefono Azzurro per "lavaggio coatto".
Nel frattempo, abbiamo sprecato almeno 3 buoni doccia schiacciando a caso i pulsanti attivati dal bracciale magnetico, e fatto partire tutti i phon dello spogliatoio (10 buoni andati).
Finalmente, dopo inseguimenti con le calze in mano e vane richieste di tornare a casa in costume, siamo tutti e due rivestiti, il nano stanco ma felice, io con dei capelli impresentabili,e ancora più stanca di lui. Ma ugualmente felice di questa esperienza condivisa col mio cucciolo.
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