La mia propensione allo shopping è decisamente inferiore alla media, per scarsità di tempo e risorse, ma soprattutto perchè oltre a mal tollerare la ressa e le corse per rientrare in ufficio entro mezz'ora di pausa pranzo, non sopporto la mia immagine riflessa nello specchio di camerini troppo illuminati e spietati, alla faccia di commesse bugiarde programmate per dire sempre e comunque "ti sta benissimo!".
Ho comunque sempre cercato di risolvermela nei ritagli di tempo, senza coinvolgere la mia dolce e insofferente metà e, tanto meno, il mio adorabile ancor più insofferente figlioletto.
Ieri mattina, non potendo più rimandare l'acquisto di un paio di pantaloni neri (nonostante l'armadio pieno, il dogma "non ho niente da mettere" è sempre valido!) ho provato a sfruttare un'inaspettata e irripetibile combinazione di fattori favorevoli a una mattinata "padre/figlio": campionato del marito sospeso per un'esagerata allerta meteo, nessun impegno sportivo/familiare, nanetto non influenzato.
Per non rischiare, mi sono giocata la carta ricatto morale: "Visto che oggi pomeriggio TU vai allo stadio, stamattina andrei in centro a comprarmi i pantaloni", ho detto a mio marito.
Pensavo che il riferimento allo shopping fosse un deterrente formidabile, mi aspettavo una muta rassegnazione, un "OK, vai!" di sollievo per non dover assistere alle mie crisi depressive da specchio. E invece mi ha spiazzato con un convinto "veniamo anche noi".
Temendo una spedizione tragica, con i maschi annoiati e impazienti a mettermi fretta, avevo già perso l'entusiasmo per la mia mattinata di acquisti in solitaria. Ho provato a protestare ma le mie argomentazioni non sono state sufficientemente convincenti.
Arrivati a destinazione, mi sono subito diretta verso gli scaffali "total black" quando mi sono accorta di due spettatori appiccicati alle costole, a cui mancava solo il fumetto "scegli in fretta e fatteli piacere senza nemmeno provarli". No, così non ce la posso fare!
Presa da un'improvvisa ispirazione, ho esclamato come davanti a un diamante di Tiffany: "Che meraviglia, le scale mobili! Perchè non andate un po' su e giù?!".
Evviva i negozi multipiano! Grazie a questo geniale diversivo, ho avuto il tempo di visionare quasi tutto il piano terra e scegliere tre paia di pantaloni da provare.
Per fortuna, essendo domenica mattina presto, c'era poca gente e l'area cabine di prova è diventata scenario ideale per giocare a nascondino!
Che divertimento poi, per Simone, proseguire inseguimenti e nascondino anche nel reparto bimbi, con mamma e papà a rincorrerlo per provargli una giacca.
L'unico a non divertirsi, in questa bella mattinata diversa dal solito, è stato il mio portafoglio, avendo comprato ben più di quanto era in programma...