Ci sono momenti in cui penso
soltanto “NON CE LA POSSO FARE” e in cui la fortuna di avere due nani
meravigliosi viene temporaneamente offuscata dalla fatica di mandare avanti
tutto: lavoro, casa, bambini, matrimonio, vita sociale… in ordine sparso.
Mi affanno per incastrare gli
impegni e le esigenze di ognuno, gli orari del lavoro, della nonna, dell’asilo,
della piscina, della pizzata, per far quadrare i conti nonostante le uscite
aumentino e le entrate no… E quando finalmente mi sembra di aver messo l’ultima
tessera del puzzle che si chiama SETTIMANA, e penso che tutto possa andare
liscio, arriva un imprevisto sotto forma di messaggio della nonna - “Il nano
piccolo ha 38 di febbre” - o nella chat dell’asilo - “Venerdì c’è sciopero!” -
e fa saltare tutti gli incastri. Un effetto domino disastroso che va tamponato
il prima possibile.
Google Calendar è pieno di
promemoria… e va già bene se ne rispetto uno ogni 5: passare in farmacia, fare
la spesa (mi raccomando le gocciole, che i tarallucci non piacciono),
sospendere la terapia, ricominciare la terapia, modificare la terapia,
preparare la torta (ma prima avrei dovuto fare la spesa, altrimenti come la
faccio, la torta, senza lo zucchero?!), comprare piatti e bicchieri di
plastica, il battesimo e la festa di compleanno.
Prenotare il controllo della
vista con almeno con 12 mesi di anticipo, perché se chiamo adesso non trovo
posto fino a luglio del 2019.
Poi mi presento alla visita
programmata da mesi il 17 alle 15:00 invece che il 15 alle 17:00… e mi chiedo
come mai la dottoressa non sia in studio!
E per quanto il Capoufficio sia
comprensivo, non ci si può permettere di stare a casa più di mezza giornata
perché il convegno incombe.
E la caparra che avevo versato
per quei due giorni di agognata vacanza non la restituiscono, perché la
Pediatra ha scritto sul certificato che il bambino sta male, mica che non può
partire…
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