Pediatra

La lettera della ASL che, qualche settimana fa, ha annunciato la pensiona della nostra pediatra mi ha gettato nello sconforto. 
Non solo per il rammarico di "perdere" una figura professionale così competente, umana, premurosa e gentile, ma per il panico di dover trovare una sostituta.
Può esistere un'altra dottoressa (della mutua!) che mi chiama alle 21.30 per sapere come sta mio figlio scusandosi per il disturbo?
Un'altra che sa cosa ho passato per il parto, l'allattamento, annessi e connessi e che sa rincuorarmi come nessuno?
Un'altra che non mi giudica se spesso alle visite non riesco a essere presente per il lavoro?
E invece... invece grazie al suggerimento di un'amica, abbiamo una nuova pediatra che mi ispira moltissimo e mi sembra una degna sostituta.
Conosciuta dapprima al telefono, per l'emergenza febbre/raffreddore/tosse che periodicamente colpisce, e oggi di persona.
Buone le premesse,  ottima la conferma.
Disponibile, simpatica, rassicurante. E al nanetto è piaciuta così tanto che si è presentato col miglior sorriso e lo sguardo da "bravo bambino".
La dottoressa all'inizio ci è cascata! Lo ha riempito di complimenti e attenzioni, lo ha fatto ridere ...fino al controllo delle orecchie. Quando la vera natura da teppa è uscita allo scoperto: fuga con urla, un pezzo forte del repertorio.
Per fortuna, non siamo arrivati alle altre forme di protesta già viste, come ridurre in coriandoli la carta che copre il lettino, rubare lo stetoscopio o la penna, fare l'opposto di quello che gli viene chiesto (apri la bocca, respira...). 
Il piccolo paziente si è limitato ad aprire un armadietto colmo di tachipirina tentando il furto di alcune confezioni.
E a fine visita a concluso: Tu vai a casa mamma, io no.
E tu resti qui ad aiutare la dottoressa? Ho chiesto.
Sì, scrivo nel suo compiute grigio.
Meglio di no, prima che anche la nuova dottoressa decida di andare in pensione (molto) anticipata!

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