Martedì pomeriggio, ufficio, ore 16.15.
Squilla il telefono, è il numero di cellulare di mia mamma.
Mentre alzo la cornetta mi preparo a sentire una delle solite frasi (allarme varicella all'asilo, pipì addosso ecc. ecc.).
Invece, al mio pronto risponde una voce mogia e abbattuta. Una vocina così flebile che faccio fatica a capire.
"Mamma...."
"Dimmi amore!"
"Mi ha morsàto"
"Chi ti ha morso amore?"
Mi dice il nome di una bambina che non ho mai sentito. E la consapevolezza di conoscere soltanto 2 nomi su oltre 20 bambini che frequentano l'asilo di mio figlio mi ricorda che sono una mamma assente... che lavora a tempo pieno e non ha tempo di frequentare le altre mamme.
Cerco di consolare il nanetto, che mi spiega che gli è uscito anche il sanguo (bel morso, quindi!) e gli hanno messo un cerotto (cosa che ha molto apprezzato, infatti il volume della voce sale leggermente).
"Pulcino - gli dico - vedrai che col cerotto passa tutto, poi stasera la mamma ti dà anche un bacino".
Per inciso, cerotto, bacino e gelato (ghiaccio) sono le uniche medicine che riesco ad applicare.
Il piccolo ferito mi risponde: "Sì, ma E. è cattiva, domani la picchio!"
"Ma no tesoro, non si picchiano gli altri bimbi"
"Allora le sparo con la pistola!"
"No tesoro, la pistola no!"
"Allora le sparo con il cannone!"
"Ma no tesoro, non si picchiano gli altri bimbi"
"Allora le sparo con la pistola!"
"No tesoro, la pistola no!"
"Allora le sparo con il cannone!"
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