Imprecazioni

Qualche giorno fa in macchina, fermi in coda, il nano è uscito con la seguente esclamazione, assolutamente pertinente tra l'altro: 'Ca miseria, ragazzi, ci muoviamo?!
Mio marito, alla guida, si è subito girato verso di me con gli occhi sgranati. 
Abbiamo trattenuto a stento una risata, poi serio ha spiegato a Simone che "porca miseria" non si dice... e ha colto l'occasione per ricordarlo anche a me, vista l'innegabile provenienza di questa espressione (è vero, deve averlo sentito sicuramente da me).

Ieri mattina, dopo aver montato una ferrovia di legno grande come tutto il salotto, ho lasciato un attimo il nano a giocare coi treni e quando sono tornata l'ho sentito borbottare... cogliendo ripetuti ca miseria!
Cercando di mantenere un volto impassibile, gli ho ricordato che "è una cosa che non si dice".
Perchè è una brutta parola? Mi ha chiesto.
Sì, amore. Ho confermato.
Dopo averci pensato un attimo però ha precisato: Ma quando si rompe un treno, 'ca miseria si dice!

Pediatra

La lettera della ASL che, qualche settimana fa, ha annunciato la pensiona della nostra pediatra mi ha gettato nello sconforto. 
Non solo per il rammarico di "perdere" una figura professionale così competente, umana, premurosa e gentile, ma per il panico di dover trovare una sostituta.
Può esistere un'altra dottoressa (della mutua!) che mi chiama alle 21.30 per sapere come sta mio figlio scusandosi per il disturbo?
Un'altra che sa cosa ho passato per il parto, l'allattamento, annessi e connessi e che sa rincuorarmi come nessuno?
Un'altra che non mi giudica se spesso alle visite non riesco a essere presente per il lavoro?
E invece... invece grazie al suggerimento di un'amica, abbiamo una nuova pediatra che mi ispira moltissimo e mi sembra una degna sostituta.
Conosciuta dapprima al telefono, per l'emergenza febbre/raffreddore/tosse che periodicamente colpisce, e oggi di persona.
Buone le premesse,  ottima la conferma.
Disponibile, simpatica, rassicurante. E al nanetto è piaciuta così tanto che si è presentato col miglior sorriso e lo sguardo da "bravo bambino".
La dottoressa all'inizio ci è cascata! Lo ha riempito di complimenti e attenzioni, lo ha fatto ridere ...fino al controllo delle orecchie. Quando la vera natura da teppa è uscita allo scoperto: fuga con urla, un pezzo forte del repertorio.
Per fortuna, non siamo arrivati alle altre forme di protesta già viste, come ridurre in coriandoli la carta che copre il lettino, rubare lo stetoscopio o la penna, fare l'opposto di quello che gli viene chiesto (apri la bocca, respira...). 
Il piccolo paziente si è limitato ad aprire un armadietto colmo di tachipirina tentando il furto di alcune confezioni.
E a fine visita a concluso: Tu vai a casa mamma, io no.
E tu resti qui ad aiutare la dottoressa? Ho chiesto.
Sì, scrivo nel suo compiute grigio.
Meglio di no, prima che anche la nuova dottoressa decida di andare in pensione (molto) anticipata!

Occhio per occhio...

Martedì pomeriggio, ufficio, ore 16.15.
Squilla il telefono, è il numero di cellulare di mia mamma.
Mentre alzo la cornetta mi preparo a sentire una delle solite frasi (allarme varicella all'asilo, pipì addosso ecc. ecc.).
Invece, al mio pronto risponde una voce mogia e abbattuta. Una vocina così flebile che faccio fatica a capire.
"Mamma...."
"Dimmi amore!"
"Mi ha morsàto"
"Chi ti ha morso amore?"
Mi dice il nome di una bambina che non ho mai sentito. E la consapevolezza di conoscere soltanto 2 nomi su oltre 20 bambini che frequentano l'asilo di mio figlio mi ricorda che sono una mamma assente... che lavora a tempo pieno e non ha tempo di frequentare le altre mamme.
Cerco di consolare il nanetto, che mi spiega che gli è uscito anche il sanguo (bel morso, quindi!) e gli hanno messo un cerotto (cosa che ha molto apprezzato, infatti il volume della voce sale leggermente).
"Pulcino - gli dico - vedrai che col cerotto passa tutto, poi stasera la mamma ti dà anche un bacino".
Per inciso, cerotto, bacino e gelato (ghiaccio) sono le uniche medicine che riesco ad applicare.
Il piccolo ferito mi risponde: "Sì, ma E. è cattiva, domani la picchio!" 
"Ma no tesoro, non si picchiano gli altri bimbi"
"Allora le sparo con la pistola!"
"No tesoro, la pistola no!"
"Allora le sparo con il cannone!"
 

Acquababy - 2

L'entusiasmo per la piscina (e le ciabatte, il costume e l'accappatoio con cui mio figlio vorrebbe tornare a casa nonostante i 12 gradi esterni) continua. 
Devo ancora trovare una soluzione per la fase doccia: attualmente una gara di resistenza tra me che urlo "Stai fermo!" e "Vieni qui!" e il nano che scappa sul pavimento scivoloso rischiando di volare, il tutto seguito da urla spaccatimpani nel momento in cui riesco a immobilizzarlo per sciacquarlo.
Nella fase spogliatoio, invece, sono molto migliorata. Ieri eravamo pronti addirittura in anticipo e abbiamo avuto occasione di incrociare i bambini della lezione precedente. 
Più grandi del mio, non sono accompagnati da mamma/papà/nonna/tata, ma sono tutti affidati alla pazienza di una giovane maestra.
La mia ammirazione per questa bella ragazza è stata immediata: li ha fatti uscire tutti dall'acqua, contemporaneamente e senza un capriccio, soltanto chiedendoglielo una volta.
E le è bastato dire "Mettete l'accappatoio e le ciabatte" perchè i suoi piccoli allievi eseguissero senza fiatare!
La mia stima, o forse invidia, è diventata incontenibile: "Che brava che sei a gestirli tutti da sola!" ho esclamato pensando Io non ce la farei mai...faccio fatica con uno!
E lei, come se niente fosse: "Di solito sono anche di più".
Sigh!