Una delle frasi più tenere e buffe che mio figlio mi dice in questo periodo, quando capita che si faccia male, è: "Mamma mi sono fatto la bua! Io piangio, mi dai un bacino?".
E, una volta ricevuto il bacio guaritore, mi rassicura: "Adesso rido" (la logica dei bambini è straordinaria).
Ieri sera ho pensato bene di immolare un polpastrello su una padella rovente. Dopo aver stoicamente ingoiato imprecazioni e lacrime, ho messo del ghiaccio sul dito per alleviare il dolore... suscitando la divertita curiosità del nano, per il dito ma soprattutto per il gelato.
Ha voluto tenerlo, ridendo al contatto con il freddo, e mi ha chiesto: "Mamma, se do una zucca posso mettere il gelato in testa?" è stata la sua prima richiesta.
Gli ho assicurato che potrà, sapendo che poi si rifiuterà di tenerlo e sperando di non dover mantenere a breve la promessa.
Trascorso un po' di tempo, e vedendomi ancora dolorante, deve però aver iniziato a dubitare della reale utilità di quel rimedio, perchè ha esclamato: "Mamma, togli il gelato che non serve, ti do io un bacino sulla bua!".
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