Didattica a distanza

Dopo due mesi, un nuovo portatile e numerose figuracce, la gestione della didattica a distanza sta migliorando. 
Il mio responsabile, durante una telefonata, ha ascoltato una rissa in diretta con relativo pianto del nano piccolo nel mio orecchio e suo silenzio imbarazzato. 
Le maestra di inglese ha sgridato mio marito in diretta per i rumori di sottofondo... ma a parte questi piccoli intoppi, tutto procede.
Fortunatamente, i nani non hanno video lezioni in contemporanea, così, per evitare che si disturbino a vicenda, sfrutto il meraviglioso canale di Sky "National Geografic".
Vengo interrotta da decine di entusiastici "Guarda, mamma!" e "possiamo andare in India a caccia di serpenti?" o "Io voglio andare in elicottero con Bear Grills", ma è comunque un buon compromesso.
Anche quando ho dovuto assistere al parto di una mucca con relative complicanze e domande scomode da parte del nano grande su concepimento, utero e spermatozoi. 
Anche quando il nano piccolo si è disperato per aver scoperto che l'adozione a distanza di una tigre non implicava che ci venisse recapitato a casa un cucciolo tramite corriere espresso. 
Anche quando devo frenare l'entusiasmo a ogni pubblicità, e l'insistenza a comprare qualsivoglia oggetto reclamizzato, dall'aspirapolvere di una nota marca ("Mamma, questo ci serve, va da solo!") all'integratore che contribuisce alla funzionalità della prostata. 
Anche quando mi è toccato sentir dire al nano grande, entrata nella stanza da cui era collegato per l'interrogazione di geografia per recuperare l'astuccio del piccolo: "Scusi Maestra, mia mamma mi disturba".

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