Donne e motori

Come nel più classico dei luoghi comuni, non c’è grande affinità tra me e i motori, di qualunque tipo essi siano.
Guido il motorino da quando ho 15 anni (più di metà della mia vita… sigh!) ma non so che cosa sia una cinghia e mi dimentico un tagliando su due. Non potrei farne a meno, odiando il traffico e i parcheggi, e non vedo l’ora di poterci portare anche il nano piccolo, che guarda con invidia il nano grande ogni volta che ci sale, col suo casco rosso pieno di adesivi.
Con la macchina è ancora peggio: ho preso la patente alla maggiore età ma mi sono dotata di un mezzo a quattro ruote solo perché obbligata dal primo pancione.
Quando si è trattato di cambiare lo scooter, per sopraggiunti limiti di età, non mi sono minimamente posta il problema di sceglierlo: ne ho ricomprato uno identico, anche del medesimo colore del precedente. 
Quando ho dovuto cambiare la macchina, soltanto perché la mia aveva smesso di accendersi e riparlarla non avrebbe avuto alcun senso, ho chiesto aiuto a mio marito, fornendogli queste precise indicazioni: 5 porte, freni, aria condizionata e autoradio. 
E che sia corta, visto che non sono brava a parcheggiare!
Adesso tocca a lui cambiare macchina, e a cena si parla di cilindrate, modelli, marche... 
I nani sono più partecipi di me. 
Una volta capito che i cavalli non sono i quadrupedi che avevano in mente, hanno iniziato a chiedere a gran voce una Ferrari. 
Si sono dovuti rassegnare al fatto che, oltre che leggermente fuori budget, una due posti sia un po’ scomoda per una famiglia di 4 persone… ma il nano grande ha risposto che due posti per lui e il papà ci sono, io e il nano piccolo possiamo sempre andare in autobus!
Se proprio non può essere una testa rossa, perché non prendere comunque una macchina rossa e dipingerci due belle fiamme sulle fiancate? 
A me basta un bagagliaio capiente, di qualunque colore!

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