L'immagine è quella di un giocoliere, quelli che si vedono al circo, che fanno roteare in aria i birilli: prima due, poi tre, poi sempre di più. Sono perfettamente coordinati, sembra che i movimenti vengano in automatico. Non guardano nemmeno più i birilli, ma sorridono al pubblico, facendolo sembrare un esercizio facile, un giochetto, invece che qualcosa che richiede impegno, fatica e allenamento.
Raramente capita di vederli sbagliare. Dietro le quinte magari, ma sicuramente a volte capita. Succederà anche a loro di perdere per un attimo il ritmo, di sbagliare una presa, di distrarsi, di stancarsi. L'importante è che nessuno se ne accorga, che nessuno veda.
Ci sono momenti (molti, ultimamente) in cui mi sento come un giocoliere in un circo: tra le mie mani faccio roteare tanti birilli... figli, marito, casa, spesa, lavoro, impegni vari... E non è affatto semplice non farli cadere, non è semplice sorridere sempre nonostante la fatica, stare attenta a non cedere alla stanchezza e alle distrazioni perché - si sa - basta un attimo di distrazione perché tutti i birilli franino tutti al suolo.
Sempre più difficile
Secondo la legge di Murphy «se qualcosa può andar male, andrà male».
E chi sono io per pretendere di sfuggire a questa legge?
Dopo il nano grande, si è ammalato anche il nano piccolo. Due da sistemare al prezzo di uno. Come rientro al lavoro non è niente male... vergognandomi, chiedo un permesso per portarli entrambi dalla pediatra, che prescrive un totale di 9 aerosol al giorno (praticamente non spengo mai l'apparecchio e mi trasformo nel piccolo chimico: 5 gocce + mezza fiala + altre 3 gocce...) e un'altra settimana di clausura.
Cari nanetti, avete avuto la mamma a disposizione 24 ore su 24 per quasi sei mesi consecutivi, perché avete scelto proprio QUESTA settimana per ammalarvi entrambi?
La mia disperazione è palpabile, parte subito un giro di telefonate alle nonne per gli incastri.
"Io sono disponibile, ma solo la mattina e non il mercoledì"
"Io posso venire il lunedì, tranne dalle 12 alle 14.00"
Mi aspetto di sentirmi dire anche frasi come: Io posso tenerli solo nei giorni dispari dei mesi pari, Io sono libera il 29 febbraio ma non negli anni bisestili o Io sono disponibile al pomeriggio, ma con il fuso orario dell'isola di Pasqua.
Dopo mezza giornata di incastri, rimangono poche ore buche. Tutto sommato un buon risultato. Finalmente posso dedicarmi alla cena. Anzi... potrei se ritrovassi quello che ho comprato e pagato al supermercato.
Dove sono finiti i pansoti? Sono certa di averli messi nel sacchetto insieme al resto della spesa. Coinvolgo mio marito nella ricerca in tutta la cucina, ma niente... non si trovano.
Penso di essere pazza, il crollo è vicino. E, tra le lacrime di mamma esaurita, tiro fuori quello che trovo. Stasera si mangiano "gli avanzi"!.
E chi sono io per pretendere di sfuggire a questa legge?
Dopo il nano grande, si è ammalato anche il nano piccolo. Due da sistemare al prezzo di uno. Come rientro al lavoro non è niente male... vergognandomi, chiedo un permesso per portarli entrambi dalla pediatra, che prescrive un totale di 9 aerosol al giorno (praticamente non spengo mai l'apparecchio e mi trasformo nel piccolo chimico: 5 gocce + mezza fiala + altre 3 gocce...) e un'altra settimana di clausura.
Cari nanetti, avete avuto la mamma a disposizione 24 ore su 24 per quasi sei mesi consecutivi, perché avete scelto proprio QUESTA settimana per ammalarvi entrambi?
La mia disperazione è palpabile, parte subito un giro di telefonate alle nonne per gli incastri.
"Io sono disponibile, ma solo la mattina e non il mercoledì"
"Io posso venire il lunedì, tranne dalle 12 alle 14.00"
Mi aspetto di sentirmi dire anche frasi come: Io posso tenerli solo nei giorni dispari dei mesi pari, Io sono libera il 29 febbraio ma non negli anni bisestili o Io sono disponibile al pomeriggio, ma con il fuso orario dell'isola di Pasqua.
Dopo mezza giornata di incastri, rimangono poche ore buche. Tutto sommato un buon risultato. Finalmente posso dedicarmi alla cena. Anzi... potrei se ritrovassi quello che ho comprato e pagato al supermercato.
Dove sono finiti i pansoti? Sono certa di averli messi nel sacchetto insieme al resto della spesa. Coinvolgo mio marito nella ricerca in tutta la cucina, ma niente... non si trovano.
Penso di essere pazza, il crollo è vicino. E, tra le lacrime di mamma esaurita, tiro fuori quello che trovo. Stasera si mangiano "gli avanzi"!.
Rientro trafelato
Ultimo week end di maternità e lunedì si ricomincia.
Tutti mi chiedono "Sei pronta?!" e la risposta è immancabilmente una bugia: sì... che in realtà significa no.
L'organizzazione, salvo intoppi, è studiata al secondo.
L'inserimento al nido per il nano piccolo è andato bene, sorride a tutti.
Il nano grande ormai va volentieri alla scuola materna.
Ma resta un dubbio da risolvere: come farò, uscendo alle 16:00, a essere alle 16:00 a prendere due nani in due asili diversi, anche se vicini?
Ho 48 ore di tempo per laurearmi in teletrasporto o trovare il coraggio di chiedere in ufficio un piccolo ritocco al mio orario...
E poi... dove ho messo il mio badge? E gli occhiali per il computer? Perché non mi sono posta PRIMA queste domande?!
Il livello di difficoltà aumenta drasticamente sabato sera: il nano grande ha la febbre altissima. Domenica si aggira sui 39/40 gradi... nonostante la Tachipirina, continua a scottare.
Riparte l'organizzazione a incastro tra nonne che devono andare ad acqua-gym e dal commercialista e chiunque sia disponibile a coprire quella mezz'ora buca prima che arrivino finalmente le 16: del mio "primo" lunedì di lavoro.
Tutti mi chiedono "Sei pronta?!" e la risposta è immancabilmente una bugia: sì... che in realtà significa no.
L'organizzazione, salvo intoppi, è studiata al secondo.
L'inserimento al nido per il nano piccolo è andato bene, sorride a tutti.
Il nano grande ormai va volentieri alla scuola materna.
Ma resta un dubbio da risolvere: come farò, uscendo alle 16:00, a essere alle 16:00 a prendere due nani in due asili diversi, anche se vicini?
Ho 48 ore di tempo per laurearmi in teletrasporto o trovare il coraggio di chiedere in ufficio un piccolo ritocco al mio orario...
E poi... dove ho messo il mio badge? E gli occhiali per il computer? Perché non mi sono posta PRIMA queste domande?!
Il livello di difficoltà aumenta drasticamente sabato sera: il nano grande ha la febbre altissima. Domenica si aggira sui 39/40 gradi... nonostante la Tachipirina, continua a scottare.
Riparte l'organizzazione a incastro tra nonne che devono andare ad acqua-gym e dal commercialista e chiunque sia disponibile a coprire quella mezz'ora buca prima che arrivino finalmente le 16: del mio "primo" lunedì di lavoro.
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