Degenza multietnica

Durante i giorni di ricovero del nano piccolo ho avuto come compagne di camera due mamme simpatiche ma che hanno messo a dura prova la mia già scarsa propensione a socializzare. La prima, una ragazza cinese, ha provato a raccontarmi del suo lavoro ma senza la lettera Re con tutti i verbi all'infinito ho solo intuito che forse vende scarpe. Non ne sono certa però. Così come non sono certa di aver capito il nome del figlio... così difficile che le infermiere lo hanno ribattezzato Stefano.
Poi è arrivata una ragazza sudamericana e ho ritentato. Ma dei tre nomi del suo bambino ne ho capito soltanto uno. Per fortuna mi sono trattenuta da esclamare "Santiago come il figlio di Belen!"

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