Di solito, dopo una giornata infinita (sveglia alle 6:30, rientro a casa 13 ore dopo) e particolarmente stressante (l'ennesima), il mio umore è pessimo, non sogno che il letargo e tutto mi sento tranne che molto fortunata.
Stasera invece ho imboccato, credo del tutto casualmente, la strada della leggerezza.
Non mi sono arrabbiata (non più del dovuto, comunque) quando mio marito si è dimenticato di andare a prendere il nano piccolo al rientro dalla gita scolastica. Forse non ne ho avuto il tempo (e il fiato, essendoci andata io, letteralmente, di corsa - per fortuna in discesa), forse ho preferito farmi travolgere dai racconti entusiasti del nano su giraffe, pinguini, panda rosso, capre e pony.
Mi sono fatta coccolare da un bicchiere di vino rosso, anzi due (a mio marito piace vincere facile) che ha cancellato tutti gli intoppi di oggi e le ansie per domani.
Mi sono fatta contagiare dalle risate sciocche che hanno travolto entrambi i nani nel sentire il nome di un esame che dovrò fare domani (divertente soltanto nel nome, garantisco).
Il nano grande ha messo da parte la delusione per la sconfitta nel torneo a cui teneva tanto per trasformarsi in un comico, tutto per me: trovarlo nella perfetta posa del discobolo quando sono entrata in bagno per l'ennesimo "sbrigati a fare la doccia" è stata la cosiddetta ciliegina sulla torta.
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