"Hai spaccato tutto"

 Di recente il mio scooter aveva iniziato a fare un rumore strano... così evidente che il nano piccolo, mentre lo portavo a tennis, aveva espresso la sua preoccupazione. Forse nella vana speranza che non fosse niente di grave, che si risolvesse da solo, o a causa della paura di dover rinunciare al mio unico e irrinunciabile mezzo di trasporto, ho aspettato alcuni giorni per portarlo dal meccanico. Giorni fatali: si è spento prima di arrivare a destinazione (a spinta...).

L'amico che lo ha preso in carico (se esistesse un premio Nobel per la gentilezza, lo candiderei senza esitazioni) mi ha parlato di catena di distribuzione e valvole, ma, vedendo il mio sguardo vacuo, ha sintetizzato "hai spaccato tutto! La prossima volta, appena senti un rumorino, fermati subito!".

Questa mattina mi sono svegliata piena di dolori: alla solita ernia si è aggiunto un dolore più diffuso che parte dal collo e si irradia per tutta la colonna vertebrale, le spalle e le braccia. Non riesco quasi a muovere il gomito destro.

Questo in aggiunta alla consueta stanchezza, ai sintomi dell'allergia, allo stomaco più arrabbiato di me.

Non faccio nessun rumorino, prendo un antinfiammatorio e vado avanti. Nella speranza che non succeda anche a me di sentirmi dire, troppo tardi, "hai spaccato tutto, la prossima volta fermati prima".

Leggerezza

Di solito, dopo una giornata infinita (sveglia alle 6:30, rientro a casa 13 ore dopo) e particolarmente stressante (l'ennesima), il mio umore è pessimo, non sogno che il letargo e tutto mi sento tranne che molto fortunata.

Stasera invece ho imboccato, credo del tutto casualmente, la strada della leggerezza.

Non mi sono arrabbiata (non più del dovuto, comunque) quando mio marito si è dimenticato di andare a prendere il nano piccolo al rientro dalla gita scolastica. Forse non ne ho avuto il tempo (e il fiato, essendoci andata io, letteralmente, di corsa - per fortuna in discesa), forse ho preferito farmi travolgere dai racconti entusiasti del nano su giraffe, pinguini, panda rosso, capre e pony.

Mi sono fatta coccolare da un bicchiere di vino rosso, anzi due (a mio marito piace vincere facile) che ha cancellato tutti gli intoppi di oggi e le ansie per domani.

Mi sono fatta contagiare dalle risate sciocche che hanno travolto entrambi i nani nel sentire il nome di un esame che dovrò fare domani (divertente soltanto nel nome, garantisco).

Il nano grande ha messo da parte la delusione per la sconfitta nel torneo a cui teneva tanto per trasformarsi in un comico, tutto per me: trovarlo nella perfetta posa del discobolo quando sono entrata in bagno per l'ennesimo "sbrigati a fare la doccia" è stata la cosiddetta ciliegina sulla torta.