Dopo oltre due anni di pandemia, al primo malessere il pensiero è sempre lo stesso: sarà Covid?
La preoccupazione, per quanto mi riguarda, è quella di poter contagiare chi mi sta intorno.
Per questo, in presenza dei sintomi più classici, che poi sono sovrapponibili a quelli di una classica influenza, preferisco accertarmi con un test rapido di non essere "positiva".
Una volta avuto esito negativo, che sollievo, tutto va avanti come prima: mi tengo il raffreddore e il mal di testa, passeranno. Il tempo di riposare non c'è, tra partite di calcio, tornei di tennis, turni di lavoro aggiuntivi per coprire le assenze dei colleghi, bucati da stendere e stirare, visita dal dentista, spesa e pranzo e cena da organizzare.
Trovo sia un peccato che non ci siano test rapidi per altre tipologie di malessere: l'ansia, lo sconforto, la fatica... anche se forse sarebbero superflui.
Come per l'influenza "normale", di questi sintomi non importa nulla a nessuno. Si tengono e si va avanti, sperando che prima o poi passino.