Ricatto morale

L'ennesima giornata passata a farsi una panciata di nervoso al lavoro, l'ennesimo rientro a casa trafelato, col pensiero già alla cameretta da mettere a posto - un tappeto di peluche e macchinine -, alla cena da preparare e ai nuovi promemoria da inserire nella agenda del telefono: chiamare la pediatra, andare in farmacia, aggiornare la lista della spesa perché manca il detersivo per il bucato, ritirare il bucato asciutto, o quello che il vento non si è portato via... 
In casa, oltre ai bambini, mi aspetta la nonna-meno-male-che-c'è. 
Ama i miei nani come fossero figli suoi, concedendo loro tutto ciò che alle sue figlie non ha mai concesso (pure troppo!).
Pensi che vi darete il cambio, potrai lanciare le scarpe e magari per una volta evitare i commenti sugli asciugamani fuori posto e quell'alone di polvere sulla tv (sì, lo so che i nani sono allergici... proprio per questo sono 7 anni che chiedo di non regalargli peluche, senza alcun risultato).
E invece no, aspetta che io dica ai bambini di mettere in ordine per rispondere - lei - "ma no, stanno giocando, lo farai dopo".
Si intromette se sgrido il nano grande per una nota, ok... è collettiva e ha soltanto "fatto lo sciocco coi compagni mentre usciva da mensa" e al mio "stasera niente tv" parte con una arringa alla Perry Mason in sua difesa.
Sante nonne, guai se non ci fossero, ma quanto vorrei poter dire "grazie di tutto, ciao" e riappropriarmi della mia casa e della mia famiglia senza per questo sentirmi rinfacciare il suo aiuto, senza le minacce di lasciarmi a piedi. 
Ogni tanto vorrei potermi permettere una persona che si adegui alle mie regole e valori, senza dovermi sempre sottomettermi alle critiche e al ricatto. 


Come mi ricorderanno?

I nani hanno ormai un'età in cui i ricordi si archiviano nella loro memoria. Che cosa ricorderanno di me, quando saranno grandi?
I miei ripetuti
lavate i denti/la faccia/le mani, state composti a tavola, non gridate, non litigate. I miei sbrigatevi ogni mattina, mettetevi le scarpe, datemi la mano per attraversare la strada.
Non ricorderanno le ore di sonno perse, i cambi di lenzuola notturni in caso di "incidenti", il tempo trascorso chinata a raccogliere giocattoli (e, spero, nemmeno le imprecazioni quando un mio piede scalzo finisce su un pezzo di Lego).
Come mi ricorderanno? Come una mamma sempre di corsa, sempre impegnata a non perdere qualche pezzo... o qualche neurone!
Non ricorderanno una mamma che aspetta che dormano per concedersi una doccia, che va a toccargli la fronte cento volte quando non stanno bene, che la sera prepara la cartella e stira il grembiule. Che sopporta le chat di classe e fa shopping solo per loro.
Spero che tra i ricordi ci sarà qualche bacio, qualche abbraccio e qualche sorriso, e le risate, anche se le mie non possono competere con le loro, con quel suono argentino che esplode e non si ferma e fa venire le lacrime agli occhi e il mal di pancia. Spero che tra i ricordi ci sia sempre il mio amore per loro, e che sia sufficiente a mettere in secondo piano gli sbagli.