Lunedì si ricomincia. Il nano piccolo alla materna, io al lavoro e il nano grande, in attesa dell'inizio della scuola, al centro estivo di tennis. Tutti sistemati, tutti organizzati come soldatini perché si sa, l'organizzazione è tutto, e l'improvvisazione è un lusso che non mi posso concedere.
E così tornerò a essere la solita mamma assente, che la mattina esorta i nani assonnati a buttarsi giù dal letto e a lavarsi i denti anziché fare le boccacce allo specchio. A mettere le scarpe, ve lo ho già detto dieci minuti fa, non tirate fuori i giochi che non è il momento, dobbiamo uscire se no la mamma fa tardi al lavoro.
Quella che la sera arriva con le buste della spesa, chiede "come state?" e "cosa avete fatto di bello?" ma si perde metà della risposta perché è già in cucina mentre il cervello si è incagliato nella lista di quello che deve comprare in cartoleria prima dell'inizio della scuola, il regalo da fare per la festa di compleanno dell'amichetta e il certificato medico per la piscina.
E un'ondata di panico la assale perché non ha segnato la prossima visita dalla pediatra e se la buca sarà la terza figuraccia.
La solita mamma sempre di corsa, quella che va bene la storia del tempo di qualità... ma in fondo anche un po' di quantità in più non mi farebbe schifo.
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