Lunedì si ricomincia. Il nano piccolo alla materna, io al lavoro e il nano grande, in attesa dell'inizio della scuola, al centro estivo di tennis. Tutti sistemati, tutti organizzati come soldatini perché si sa, l'organizzazione è tutto, e l'improvvisazione è un lusso che non mi posso concedere.
E così tornerò a essere la solita mamma assente, che la mattina esorta i nani assonnati a buttarsi giù dal letto e a lavarsi i denti anziché fare le boccacce allo specchio. A mettere le scarpe, ve lo ho già detto dieci minuti fa, non tirate fuori i giochi che non è il momento, dobbiamo uscire se no la mamma fa tardi al lavoro.
Quella che la sera arriva con le buste della spesa, chiede "come state?" e "cosa avete fatto di bello?" ma si perde metà della risposta perché è già in cucina mentre il cervello si è incagliato nella lista di quello che deve comprare in cartoleria prima dell'inizio della scuola, il regalo da fare per la festa di compleanno dell'amichetta e il certificato medico per la piscina.
E un'ondata di panico la assale perché non ha segnato la prossima visita dalla pediatra e se la buca sarà la terza figuraccia.
La solita mamma sempre di corsa, quella che va bene la storia del tempo di qualità... ma in fondo anche un po' di quantità in più non mi farebbe schifo.
Ben tornata
Dopo 10 giorni di meravigliose ferie, in montagna con marito e nani, si torna a casa...
I nani non hanno dato un colpo di tosse né uno starnuto, certo l'aria di montagna fa bene, ma è bastato tornare in città per nasi tappati e allergia.
Il rientro al lavoro è come sempre tragico: ricominciano gli incastri, gli orari serrati, il nervoso, le quasi 500 email arretrate da smaltire, i rimproveri per richieste che avevi già evaso 3 mesi fa ma nessuno ci ha fatto caso.
Manca però la ciliegina sulla torta, un piano diabolico programmato alla perfezione: la febbre del nano piccolo, il lunedì mattina, il primo giorno di lavoro dopo le ferie.
Ben tornata!
I nani non hanno dato un colpo di tosse né uno starnuto, certo l'aria di montagna fa bene, ma è bastato tornare in città per nasi tappati e allergia.
Il rientro al lavoro è come sempre tragico: ricominciano gli incastri, gli orari serrati, il nervoso, le quasi 500 email arretrate da smaltire, i rimproveri per richieste che avevi già evaso 3 mesi fa ma nessuno ci ha fatto caso.
Manca però la ciliegina sulla torta, un piano diabolico programmato alla perfezione: la febbre del nano piccolo, il lunedì mattina, il primo giorno di lavoro dopo le ferie.
Ben tornata!
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