"Mi scappa"!

Come ci sentiamo dire da generazioni, sempre andare in bagno prima di uscire di casa, o prima di salire in macchina per un tragitto un po' lungo. Così, conoscendo la scarsa autonomia del mio nanetto, fresco di spannolinamento, prima di metterci in viaggio dopo una bella giornata fuori porta, espletiamo la pratica pipì.
Nemmeno a metà tragitto, ci troviamo fermi in coda, tipica da rientro della domenica sera, soprattutto considerando che è la prima giornata festiva di maggio in cui il clima è più primaverile che invernale.
Dal seggiolino posteriore parte l'allarme "Mamma, mi scappa".
"Cucciolo, l'hai appena fatta, sei sicuro?"
"No"
"No non sei sicuro, o no non ti scappa?" chiedo, sperando vivamente nella seconda ipotesi.
"No non mi scappa". Evviva!
Però mi sorge il dubbio... E allora perchè lo hai detto?
Questo stesso dialogo si ripete identico un altro paio di volte. Alla terza la mia pazienza vacilla e mi giro di scatto: "Allora, ti scappa O NO?!"
"Sì, mi scappa".
Uffa, e ora che siamo qui bloccati sull'Aurelia come faccio?
Per fortuna accanto alla strada c'è una parvenza di marciapiede con un'aiuola triste e incolta... Le macchine sono ferme, scendo al volo e gliela faccio fare qui.
Slego le cinture, e mi rendo conto che nel frattempo il nano si è tolto le scarpe: che bella idea!
Cerco di mettermi più nascosta che posso, slaccio i pantaloni e tiro giuù gli slip. "OK, falla" gli do il via.
"Mamma, dobbiamo aspettare".
"Che cosa dobbiamo aspettare, pulce?" chiedo mentre mi accorgo che la coda inizia a muoversi, e vedo mio marito che avanza con la macchina.
"Che la pipì abbia voglia di uscire dal pisellino".
Ecco, questo non è proprio il momento adatto per attendere pazientemente la pipì...
Non posso credere che dopo essere stati fermi immobili per almeno un quarto d'ora, ora tutti avanzino, lentamente ma inesorabilmente!
"Pulcino" riprovo "fai la pipì?"
"Mamma! Dobbiamo aspettare!" ribadisce seccato di doversi ripetere.
Vediamo, dov'è la mia macchina? Un centinaio di metri più avanti, ce la posso fare.
Dopo qualche minuto di attesa e qualche altra decina di metri di strada percorsa, però, penso che la pipì si sia fatta attendere a sufficienza, raccatto il nano e cerco di correre per salire al volo, si fa per dire, schivando gli insulti degli automobilisti che si sono fermate dietro a mio marito per farci salire.

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