Momenti di pura felicità

Ci sono momenti in cui la stanchezza mi sembra più grande di me. 
In cui vorrei soltanto sedermi, chiudere gli occhi e lasciare che tutte le persone che mi circondano si arrangino senza di me.
Ma ci sono momenti in cui al mio nanetto bastano poche parole o un gesto spontaneo per ricordarmi quanto valga la pena di sopportare quel senso di inadeguatezza per il tempo e le energie che sembrano non bastare mai, e la stanchezza e lo sconforto vengono soffiati via come lo zucchero a velo dalla torta di compleanno!
Quando mi sorprende con un "Mamma, ti voglio tanto bene", quando mi prende per mano per camminare insieme, quando mi abbraccia forte. 
Quando "litiga" per scherzo con il papà sulla proprietà della sua mamma (è mia!). 
Quando, seduti sul divano, mi chiede di avvicinarmi ancora di più a lui. 
Quando lo guardo dormire, e mi sembra così piccolo ma anche così grande. 
Quando mi stupisce con ragionamenti e frasi complesse e mi sembra il più intelligente del mondo. 
Quando ride di quella risata che solo i bambini sanno fare. 
Quando vuole aiutarmi a portare i sacchetti della spesa, a volte più grandi di lui. 
Quando mi dice, se ho la bua, "domani te la faccio passare io". 
In tutti questi momenti, non chiedo altro.

"Mi scappa"!

Come ci sentiamo dire da generazioni, sempre andare in bagno prima di uscire di casa, o prima di salire in macchina per un tragitto un po' lungo. Così, conoscendo la scarsa autonomia del mio nanetto, fresco di spannolinamento, prima di metterci in viaggio dopo una bella giornata fuori porta, espletiamo la pratica pipì.
Nemmeno a metà tragitto, ci troviamo fermi in coda, tipica da rientro della domenica sera, soprattutto considerando che è la prima giornata festiva di maggio in cui il clima è più primaverile che invernale.
Dal seggiolino posteriore parte l'allarme "Mamma, mi scappa".
"Cucciolo, l'hai appena fatta, sei sicuro?"
"No"
"No non sei sicuro, o no non ti scappa?" chiedo, sperando vivamente nella seconda ipotesi.
"No non mi scappa". Evviva!
Però mi sorge il dubbio... E allora perchè lo hai detto?
Questo stesso dialogo si ripete identico un altro paio di volte. Alla terza la mia pazienza vacilla e mi giro di scatto: "Allora, ti scappa O NO?!"
"Sì, mi scappa".
Uffa, e ora che siamo qui bloccati sull'Aurelia come faccio?
Per fortuna accanto alla strada c'è una parvenza di marciapiede con un'aiuola triste e incolta... Le macchine sono ferme, scendo al volo e gliela faccio fare qui.
Slego le cinture, e mi rendo conto che nel frattempo il nano si è tolto le scarpe: che bella idea!
Cerco di mettermi più nascosta che posso, slaccio i pantaloni e tiro giuù gli slip. "OK, falla" gli do il via.
"Mamma, dobbiamo aspettare".
"Che cosa dobbiamo aspettare, pulce?" chiedo mentre mi accorgo che la coda inizia a muoversi, e vedo mio marito che avanza con la macchina.
"Che la pipì abbia voglia di uscire dal pisellino".
Ecco, questo non è proprio il momento adatto per attendere pazientemente la pipì...
Non posso credere che dopo essere stati fermi immobili per almeno un quarto d'ora, ora tutti avanzino, lentamente ma inesorabilmente!
"Pulcino" riprovo "fai la pipì?"
"Mamma! Dobbiamo aspettare!" ribadisce seccato di doversi ripetere.
Vediamo, dov'è la mia macchina? Un centinaio di metri più avanti, ce la posso fare.
Dopo qualche minuto di attesa e qualche altra decina di metri di strada percorsa, però, penso che la pipì si sia fatta attendere a sufficienza, raccatto il nano e cerco di correre per salire al volo, si fa per dire, schivando gli insulti degli automobilisti che si sono fermate dietro a mio marito per farci salire.

Botta e risposta

Dopo un interminabile e inutile capriccio, stanca per la nausea che non mi abbandona, scherzando (ma neanche poi tanto...) ho detto al nano, sperando di suonare minacciosa e porre fine alla litania:
"Smettila perchè iniziano a prudermi le mani"
E lui, senza intimidirsi minimamente: "Mamma, e a me crudono i denti"!

Il nano e la doccia

Pur amando l'acqua, nel senso di piscina e mare, il nano detesta fare la doccia, o meglio lo shampoo, e ogni volta accampa una scusa diversa.

Mamma non voglio fare la doccia, voglio essere puzzolente!
Bambino ambizioso...!

Mamma non posso fare la doccia, perchè domani ho male di pancia.
...fa pure le previsioni!

OK mamma, faccio la doccia ma lavo solo la pancia e se vuoi un po' i piedi!
Che concessione, peccato che anche tutto il resto del corpo, dagli alluci ai capelli, abbia bisogno di una bella strigliata.

Mamma, tu e papà potete fare la doccia perchè non piangete, ma io non posso perchè se mi "sciampi" piango moltissimo.
Per una volta che mamma e papà sono un buon esempio...

Mamma se faccio la doccia oggi, domani però non la faccio vero?!
Non sia mai che ci laviamo per due giorni consecutivi!