Baby sitter

Per circa due anni mio figlio è stato l'unico nipote di mia mamma e il più viziato da mia sorella. Quindi non ho mai avuto bisogno di una tata, nè per le (rare) uscite serali nè per andare la domenica allo stadio: nonna e zia se lo litigavano, per mia grande comodità, serenità e... risparmio!
Adesso la nonna ha altri impegni, la zia una bimba piccola, e in caso di necessità organizzarsi non è più così semplice. Mi sono così decisa a trovare una baby-sitter, chiedendo suggerimenti alle amiche.
Venerdì scorso, dopo svariati messaggi, ho così conosciuto una ragazza che tiene a volte il bimbo di una cara amica.
E' venuta a casa per conoscere me e il diretto interessato e la prima impressione è stata ottima: una ragazza giovane ma che ha già esperienza, sorridente e disponibile.
Il nano, appena sveglio e influenzato, è stato l'antitesi della simpatia e della cordialità. Falsamente timido, in braccio come una cozza, si è limitato a ridere sotto i baffi alle provocazioni della new entry ma si è rifiutato di dire anche solo ciao.
Il vero banco di prova, però, sarà questa sera: vado a cena fuori con mio marito. 
Alla baby sitter toccano quindi alcune ore in balia del nano anfetaminico... cena, dopo-cena, lavaggio denti, pigiama e nanna...
Sono già in ansia da ieri: andrà tutto bene? Si comporterà come vorrei che si comportasse (il nano, non la baby sitter)? Riceverò una telefonata a base di pianti disperati (della baby sitter, non del nano)? Mi sentirò dire "mai più" (dalla baby sitter, non dal nano)?
So già che non mi godrò la cena (seppure andare a ristorante sia un miraggio ormai) e cercherò di tornare a casa il prima possibile. 
Per salvarla e sperare che sia disposta a tornare!

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