Scarpe

Tra i regali ricevuti da mio figlio a Natale ci sono un paio di scarpe molto carine ma ancora abbondanti. Aspettano nell'armadio che il piedino cresca, e quando il nano mi chiede di indossarle gli spiego che gli andranno bene quando sarà un po' più grande.
Ieri mattina, mentre lo preparavo per andare all'asilo, se lo è ricordato e mi ha detto "quelle scarpe me le metto quando divento più grande!"
Poi ha visto un paio di Adidas che usava lo scorso anno e che sono in attesa di eventuali passaggi a cuginetti o amici, e mi ha chiesto "E quelle?"
"Quelle" gli ho risposto "ormai non ti vanno più".
"Perchè sono piccole. Allora me le metto quando divento più piccolo!" 

Contrattempo

Mi ha appena chiamato mia mamma, che oggi avrebbe dovuto prendere il nano all'asilo e tenerlo fino al mio arrivo dall'ufficio, per avvisarmi di un impegno imprevisto: devo trovare una sistemazione al volo!
Chiamo la baby sitter, ma sta studiando per l'esame di domani.
Mentre mi arrovello per trovare una soluzione, che potrebbe essere quella di chiedere un permesso dal lavoro, le mie colleghe propongono in coro: Portalo qui, così lo conosciamo!
Proprio perchè non lo conoscono hanno avuto un'idea del genere... ma in mancanza di alternative valide, accetto con gratitudine.
Il nano arriverà tra mezzora. All'impazienza delle colleghe si contrappone la mia ansia.
Immagino già scenari apocalittici... corse per il corridoio, computer in tilt, confusione tra le scrivanie... 
Forse esagero. 
Forse mi stupirà e mi farà fare la figura della matta comportandosi come un angioletto...
Lo spero tanto. Meglio matta che licenziata!!


Castigo

Compleanno della Nonna F., cena a casa sua. 
Il nano si comporta da vero ometto, seduto a tavola mangia composto e senza fare pasticci.
Dal giorno prima aspetta con ansia la torta per foffiare le candeline e cantare "tanti auguri". Appena entra in casa chiede dov'è la torta, ogni volta che mia madre porta un piatto in tavola chiede adesso io foffio?  
Riusciamo a tenerlo buono fino al momento fatidico.
Dopo avere acceso e spento le candeline per 3 volte, la festeggiata inizia a tagliare la torta, e il nano esplode in un capriccio. Al lancio della forchettina lo rimproveriamo, e suo papà lo minaccia: se non fai il bravo, ti metto in castigo.
Il nano non fa una piega e risponde prontamente "non puoi papà: in questa casa non c'è il tastigo!"

Baby sitter 2

E' andata. 
La baby sitter è uscita viva e sorridente dalla serata con la piccola teppa.
L'esordio non è stato dei migliori: il nano ha infatti sfoderato tutte le sue doti di perfetto padrone di casa per mettere a suo agio la nuova arrivata. 
Iniziando con "mi deve lasciare in pace, lei" e concludendo con "lei non mi piace".
Per fortuna la fanciulla non si è scoraggiata, ha capito come prenderlo e nel giro di 10 minuti hanno iniziato a rincorrersi e a ridere a crepapelle.
Al momento di uscire, le proteste sono state placate subito: nemmeno un capriccio, non una lacrima versata, ma un ciao poco convinto che è comunque un ottimo risultato.
Al rientro dal ristorante abbiamo trovato il nano ancora sveglio e pimpante, mentre lo pensavamo a letto da un'ora, ma va bene così.
La baby sitter ha dichiarato (mentiva? Non lo sapremo mai!) è stato bravissimo e si è detta disposta a tornare!

Baby sitter

Per circa due anni mio figlio è stato l'unico nipote di mia mamma e il più viziato da mia sorella. Quindi non ho mai avuto bisogno di una tata, nè per le (rare) uscite serali nè per andare la domenica allo stadio: nonna e zia se lo litigavano, per mia grande comodità, serenità e... risparmio!
Adesso la nonna ha altri impegni, la zia una bimba piccola, e in caso di necessità organizzarsi non è più così semplice. Mi sono così decisa a trovare una baby-sitter, chiedendo suggerimenti alle amiche.
Venerdì scorso, dopo svariati messaggi, ho così conosciuto una ragazza che tiene a volte il bimbo di una cara amica.
E' venuta a casa per conoscere me e il diretto interessato e la prima impressione è stata ottima: una ragazza giovane ma che ha già esperienza, sorridente e disponibile.
Il nano, appena sveglio e influenzato, è stato l'antitesi della simpatia e della cordialità. Falsamente timido, in braccio come una cozza, si è limitato a ridere sotto i baffi alle provocazioni della new entry ma si è rifiutato di dire anche solo ciao.
Il vero banco di prova, però, sarà questa sera: vado a cena fuori con mio marito. 
Alla baby sitter toccano quindi alcune ore in balia del nano anfetaminico... cena, dopo-cena, lavaggio denti, pigiama e nanna...
Sono già in ansia da ieri: andrà tutto bene? Si comporterà come vorrei che si comportasse (il nano, non la baby sitter)? Riceverò una telefonata a base di pianti disperati (della baby sitter, non del nano)? Mi sentirò dire "mai più" (dalla baby sitter, non dal nano)?
So già che non mi godrò la cena (seppure andare a ristorante sia un miraggio ormai) e cercherò di tornare a casa il prima possibile. 
Per salvarla e sperare che sia disposta a tornare!

Albero

31 gennaio. Mentre preparo la cena, il nano mi raggiunge in cucina e mi chiede:
- Mamma, dov'è il mio albero?
Subito non capisco, e chiedo quale albero?
- Quello con le palline!!
Mi illumino, l'albero di Natale! Gli ricordo che lo abbiamo smontato insieme e messo via.
- Possiamo rifarlo, così Babbo Natale ci lascia sotto dei regali per me?
E adesso come glielo spiego che deve aspettare per circa 11 mesi prima che Babbo Natale passi di nuovo?