Teoria dell'evoluzione

Lo so che in questo periodo tutti scrivono a Babbo Natale, io invece voglio scrivere a Darwin. 
Sì, Darwin, non quello di "Ciao Darwin", quello vero, il biologo che si trova nelle enciclopedie e sui libri, e che oltre un secolo fa ci ha lasciati con una delle teorie più famose della storia.
Caro Charles, Charlie se me lo consenti... parliamone. Sei ancora così sicuro della tua teoria?
No, perché - non so se dove ti trovi adesso sei aggiornato e, soprattutto, se hai accesso a Facebook - qui altro che evoluzione della specie! 
Qui siamo in piena regressione: terrapiattisti, no-vax, analfabeti sebbene la scuola, almeno fino a una certa età, sia divenuta obbligatoria.
Gente che la H la mette più sulle scarpe che nelle forme verbali, lasciamo stare poi la differenza tra accento e apostrofo che si va troppo per il sottile.
Non solo esistono ma si riproducono e, ancora peggio, fanno di tutto per mettersi in mostra. Si sentono quasi in dovere di esprimere opinioni prive di qualsiasi competenza.
Ti sembra evoluzione, questa?
Ma poi quella storia, mio caro Charlie, che nella lotta per la sopravvivenza hanno la meglio gli individui più adatti, cioè quelli che meglio sfruttano le risorse disponibili... hai visto le mamme di oggi? Quelle che sembrano una via di mezzo tra Mary Poppins, Crudelia Demon e il Bianconiglio di Alice, sempre di corsa, piene di buone intenzioni ma in debito di tempo, se non di ossigeno? (Forse il riferimento a Walt Disney non è appropriato, visto che è nato dopo di te, ma spero di aver reso l'idea).
Com'è possibile, secondo la tua teoria dell'evoluzione, che noi mamme non siamo ancora in grado di farci bastare un paio d'ore di sonno a notte?
Sopravvivere, sopravviviamo, per carità... è il "come" il problema.