Una lunga estate

Non avrei mai pensato di desiderare la fine dell'estate e delle ferie.
Anzi non mi sembrava vero di poter usare il congedo di maternità a luglio e agosto per potermi dedicare ai bambini e soprattutto evitare di devolvere lo stipendio ad asilo e centro estivo, di diventare matta a fare i soliti incastri, non dover ripiegare sulla casa di campagna dei nonni e fare la pendolare.
Invece... conto i giorni che mancano a settembre e all'inizio dell'asilo per riprendermi finalmente da questa stanchezza che mi pesa addosso come un cappotto di piombo, che mi fa venire voglia di dormire già prima di cena, che mi fa girare la testa ai giardinetti e che mi fa affiorare le lacrime ogni volta che penso "non ce la faccio più".
Un'estate con i miei bambini, bellissimi, vivaci e teneri, ma senza un attimo di tregua, né di silenzio, né di giorno né di notte. Con una catena infinita di "perché?" a cui trovare risposta, tempo che non basta mai per lavare, stirare, pulire, farsi una doccia senza nessuno che bussi alla porta tentanto di sfondarla. Fare la spesa trascinandosi dietro un nano recalcitrante e un altro che dal passeggino acchiappa, e fa cadere dagli scaffali, i prodotti a cui arriva. Senza potersi mai distrarre perché il piccolo gattona e punta le prese di corrente, si infila in bocca quello che trova e ciuccia i giochi del grande, che utla disperato "vienitelo a prendere".
Se torni stanca dall'ufficio dopo una giornataccia ci sta, ma ti guardano come se fossi matta se sei stanca e non lavori... in fondo devi SOLTANTO badare a due bambini e mandare avanti una casa.
Tornando indietro, però, lo rifarei: per niente al mondo vorrei perdermi i sorrisi dei nani sull'altalena, l'emozione del primo bagno in piscina, l'entusiasmo per aver imparato a nuotare senza braccioli e a tuffarsi, i risvegli (sempre troppo presto) senza l'ansia dell'orologio. E pazienza se la roba da stirare si accumula e sulla libreria si vede un po' di polvere. Pazienza se ho la schiena a pezzi, il mal di testa, e dietro gli occhiali da sole scende una lacrima.